La nostra storia inizia con un gruppo di giovani creativi e fantasiosi che decide di far vivere i personaggi biblici nella Santa Notte durante la messa di Natale.
Grazie alla disponibilità del parroco ( Padre Bonaventura Scuderi, che merita di essere citato in questa storia), la nostra Chiesa si apre agli attori, che curano anche l’allestimento scenico trasformandola in un grande palco sul quale si avvicendavano gli attori mentre veniva letto il vangelo. La Natività ebbe così un impatto forte e cominciò ad essere sentita in maniera particolare a Balata…
Il successo ottenuto fece sì che fosse ripetuta l’anno successivo ed esercitasse anche un certo richiamo per altra gente. In tal modo si affermò e divenne un evento costante negli anni. Le uniche testimonianze che ci restano sono le poche foto ingiallite, conservate dalle persone cui stanno a cuore, che ci hanno molto aiutato supportando il ricordo. Ma nel corso del tempo la manifestazione cambiava, si evolveva. Vennero aggiunte delle parti recitate e poi a poco a poco, si trasformò: uscì fuori dalla chiesa e coinvolse tutto il piccolo paese.
Si trattò di una ricostruzione di ciò che avvenne nella Santa Notte di Natale, sulla base delle narrazioni evangeliche, ricontestualizzandolo nel nostro ambiente. La Madonna e San Giuseppe in viaggio con il loro asinello, arrivavano nella nostra piccola Betlemme, e, seguendo un copione predisposto, iniziavano la loro ricerca di un alloggio fra le nostre case. Queste diventavano per l’occasione taverne, osterie o masserie, e si animavano di vari mestieranti e figuranti che proponevano i mestieri della tradizione. La rappresentazione avveniva, ovviamente, all’esterno, per le strade, secondo un percorso prestabilito compiuto dalla Santa Famiglia seguita dal pubblico di visitatori che assistevano alla drammatizzazione itinerante. Dopo la lunga ricerca senza frutto di un posto per la notte, San Giuseppe e la Madonna riuscivano finalmente a trovare sistemazione in una grotta. La nostra chiesetta veniva trasformata per l’occasione, la zona presbiteriale diveniva una stalla piena di paglia scavata nella roccia, sulla quale, anche lì, crescevano caratteristiche macchie di disa. Un numeroso gruppo di angeli stava ad aspettarli e in alto, sopra a tutti, si poteva vedere l’angelo che reggeva il Gloria. In questo modo si integrò il vecchio col nuovo!
Per molti anni il nostro Presepe Vivente venne realizzato in questa suggestiva forma recitativa, fino a quando, la trasformazione del paese dovuta alla ristrutturazione o al rifacimento architettonico della maggior parte delle case, non permise più l’ambientazione del Presepe in tal sito.Poche ed umili case di contadini tra fichidindia, summacchi, olivi e piante endemiche, popolate da un piccolo nugolo di persone ancorate ai più sani valori della famiglia, del lavoro, dell’amicizia e delle tradizioni, ancora oggi fortemente radicate nella coscienza degli abitanti… Lo spirito che anima, ancora oggi, la nostra iniziativa, va oltre l’aspetto meramente folcloristico del gesto e vuol essere anzitutto, testimonianza di fede cristiana, poi, anche, occasione per vivere il Natale con semplicità e genuinità, miste a fraternità e apertura verso coloro che da fuori vengono a visitarci.
Il Presepe, con i suoi quadri rievocativi di arti e mestieri ( lu picuraru, lu conza piatta e lemma, lu firraru, lu scarparu, ecc..), intende richiamare alla memoria, oltre alla centralità del mistero dell’Incarnazione, le stesse origini della civiltà contadina, alla quale tutti noi siamo orgogliosamente legati. Ogni anno si cerca di proporre con semplicità un percorso di vita che spesso è molto lontano da noi ma che riteniamo importante ciascuno di noi custodisca dentro di sé. Si vuole ricreare una sensazione di pace, ritrovare una dimensione di lentezza che caratterizzava il nostro perduto mondo agreste e che si oppone necessariamente alla frenesia del mondo contemporaneo. Almeno a Natale vorremmo che ciascuno ritrovi la tranquillità necessaria per trascorrere davvero delle Buone Feste!
L’uso di raffigurare la natività ha origini molto antiche, può infatti riferirsi ai primi cristiani che dipingevano o scolpivano scene della nascita di Cristo nei luoghi segreti dei loro incontri. Tale usanza si mantenne anche quando il Cristianesimo potè essere professato fuori dalla clandestinità, e scene con la natività andarono a decorare con affreschi, rilievi e altre forme artistiche, le pareti delle chiese delle prime comunità religiose. Il primo presepe vivente venne rappresentato nel 1223 a Greccio, quando San Francesco D’Assisi affascinato dalla nascita di Gesù Bambino...
Orario Apertura: ore 17.30
Orario Chiusura: ore 21.00
Biglietto Adulti al botteghino € 5,00
Biglietto Bambini 3-6 anni € 3,00
Bambini fino a 3 anni GRATIS
Compresa nel biglietto degustazione
gratuita di prodotti tipici locali
Parte del ricavato sarà donato
all'Associazione ONLUS "Amici della Salute"
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